MORELLI E NIEDERKOFLER ALL’ALBERGHIERO

Due chef di fama internazionale, due amici, sono intervenuti all’evento di presentazione del nostro Istituto Alberghiero. Ci hanno parlato di Ristorazione, di Formazione, di Martin Scorsese e di Jannik Sinner

La mattinata di sabato 2 dicembre ha visto avvicendarsi due grandissimi chef, di fama internazionale, ai microfoni della presentazione dell’Istituto Alberghiero “don Carlo Gnocchi” di Carate Brianza: Norbert Niederkofler e Giancarlo Morelli. 

Niederkofler, qui in Brianza per la sua amicizia con Morelli, ha appena battuto ogni record mondiale di riconoscimento gastronomico: primo al mondo a ricevere 3 stelle Michelin e 1 stella verde Michelin per la Sostenibilità, dopo solo 4 mesi dall’apertura del suo nuovo Ristorante “Atelier Moessmer” a Brunico, in Alto Adige. 

Amici di vecchia data, i due chef sono intervenuti sul tema della Ristorazione e dell’Educazione con grande entusiasmo, ribadendo come questo rapporto sia cardinale per il futuro dei ragazzi che decidono di intraprendere questa strada, piena di passione, e quanto valore sia in grado di portare al paese e al mondo questo binomio.

Quella dello chef è oggi una figura stimata e riconosciuta da tutti, per il gusto che la maestria artigianale, la conoscenza della tradizione e la genialità innovativa sono in grado di offrire. Giancarlo Morelli è arrivato alla presentazione del “don Gnocchi” dopo nove giorni passati con Martin Scorsese e Gal Gadot sul set milanese del suo prossimo film “In the hand of Dante”. Lo chef, originario di San Pellegrino Terme e particolarmente legato al territorio della Brianza, per il suo ristorante gioiello “Pomiroeu” di Seregno, ha dichiarato molto chiaramente che “la fatica e il sacrificio non appartengono al lavoro del cuoco, la fatica e il sacrificio appartengono alla vita”, ma fare un lavoro che si ama, porta nella vita un gusto e un entusiasmo che valgono il sacrificio.

Un tema molto caro anche per Niederkofler, quello della formazione: fa davvero specie pensare che più di quaranta cuochi che hanno lavorato con lui sono poi arrivati a prendere il riconoscimento della stella Michelin. Anche per questo ha tenuto a ribadire che i giovani, spesso dipinti come “scansafatiche” “pigri” “svogliati”, sono proprio quelli che compongono la sua squadra dei record, la media anagrafica del team di “Atelier Moessmer” è infatti 26 anni.

Lo chef altoatesino ha parlato dell’importanza della dedizione nell’educazione, portando ad esempio il neo campione mondiale di tennis Jannik Sinner – altro ragazzo dei record e figlio di un cuoco – a cui lo lega un lungo rapporto di amicizia.

La passione e la costanza costruiscono, nel tempo, una strada piena di soddisfazioni, ha spiegato lo chef ai 40 ragazzi presenti per la preparazione dell’evento e alle 50 famiglie venute ad assistere alla presentazione dell’Istituto brianzolo.