“Signor tenente: noi a volte ci chiediamo se il nostro studiare non sia semplicemente inutile”.
“No” rispondeva Manno. “Non fosse altro perché, rifiutando di studiare, favorireste per quanto vi riguarda questo tremendo caos in cui stiamo sempre più sprofondando. Ci sono dei momenti, a volte periodo di pochi mesi, in cui si gioca il futuro di un popolo per molto tempo. E noi ci troviamo in uno di tali momenti, come non ve ne rendete conto?”
Eugenio Corti, Il cavallo rosso
Quanto dobbiamo a Eugenio Corti!
Il nome della scuola, il contributo di pensiero e azione alla sua fondazione, la partecipazione, fin dall’origine dell’opera, al comitato scientifico dell’Istituzione.
In effetti, queste sue parole esprimono tutto quello che siamo, tutta la storia di questi, e dei prossimi, trent’anni.
La serietà della vita nel nostro presente; il passato di cui siamo figli, perché nessuno si è fatto da solo; il destino verso cui camminiamo; il compimento che già si accompagna al nostro vivere.
Il movimento umano in cui si diventa grandi, l’arte affascinante e drammatica della libertà.
L’urgenza di fare i conti con la realtà per comprenderne fisionomia, senso e significato.
La gioia della conoscenza come la fatica e il sacrificio che danno consistenza umana al lavoro.
Le giornate di sole e quelle di pioggia, il dolore e la letizia di questo vivere, la grazia della speranza e dell’amicizia.
Un’opera infinita cui pongono mano il cielo e la terra, gli uomini e Dio.