Al “don Gnocchi” preghiera per la pace in Terra Santa

Carate B., martedì 17 ottobre 2023

Nella mattinata di martedì 17 ottobre, all’inizio delle lezioni, docenti e studenti dei Licei si sono radunati per unirsi alla giornata di preghiera per la pace in Terra Santa, chiesta dal cardinal Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme.

Il Preside del Liceo Economico Sociale, prof. Matteo Pirovano, ha introdotto il gesto con queste parole.

Carissimi ragazzi, oggi cominciamo la giornata insieme diversamente.

Noi presidi e docenti vogliamo condividere con voi una preoccupazione che sentiamo dal 7 ottobre, quando, in Israele, un attacco da parte di Hamas (organizzazione che ha potere nella Striscia di Gaza) ha ucciso 1200 persone. A questo attacco è seguita una controffensiva israeliana che ha colpito più di 400 obiettivi.

La situazione, che ha una lunga storia di tensione alle spalle, sta subendo un’escalation importante coinvolgendo Iran, Usa, Russia, Cina, Arabia Saudita e altri Paesi. Organizzeremo a breve un incontro per capire come si è giunti alla situazione attuale, perché i canali abituali, tra cui i social, non sono strumenti utili di informazione su questioni geopolitiche complesse. 

Gli attacchi sono feroci e non risparmiano neanche i bambini. Milizie di Hamas (composte perlopiù da ragazzi della vostra età) hanno compiuto delle atrocità su bambini di un quartiere israeliano. Altri sono ostaggi e altri ancora sono tra i 2 milioni di persone assediate, senz’acqua e senza cibo, nella striscia di Gaza da Israele.

Tutto questo ci interpella. Il mondo è qui e ci provoca, ci chiama. Entra nelle nostre giornate risvegliandoci dal sonno con cui spesso le viviamo. Basta notare come siamo scossi quando pensiamo a questa situazione o ci capita malauguratamente di vederne qualche immagine. 

Cosa ci dice quanto sta accadendo nel mondo?

Innanzitutto che l’uomo, cercando un bene per sé, è capace di male.

In un’intervista, il cardinal Pizzaballa, che vive e lavora da anni a Gerusalemme, ha dichiarato: “la domanda non è dov’è Dio in tutto questo, piuttosto dov’è l’uomo? Cosa abbiamo fatto della nostra umanità?”

Questo ci riguarda, perché anche noi siamo capaci di male cercando un bene. 

Nello stesso tempo, però, desideriamo il bene.

Quando vediamo questi eventi vorremmo non accadessero e percepiamo un grande bisogno di bene, che, tuttavia, sembra impossibile. In Israele la pace non verrà solo mediante accordi politici, ma soprattutto se i due popoli cominceranno a desiderare l’uno il bene dell’altro. 

Ma questo si potrà mai avverare?

Lo stesso è per noi, perché non basta impegnarsi per compiere la nostra domanda di bene, che anche

Billie Eilish esprime nel suo ultimo singolo What was I Made for?:

“Per che cosa sono stato creato?
Penso di aver dimenticato come essere felice
Qualcosa che non sono, ma qualcosa che posso essere
Qualcosa che aspetto
Qualcosa per cui sono fatto”.

Cos’è il bene per me, per te, per gli israeliani e per i palestinesi? 

L’augurio è di vivere la giornata di oggi con questa domanda risvegliata da quello che stanno vivendo i nostri fratelli in conflitto tra di loro. 

È, quindi, don Ottavio Villa, che al “don Gnocchi” insegna Religione, a sottolineare il perché di un momento di preghiera.

Si ha l’impressione che la preghiera non sia niente rispetto alla gravità di tali circostanze e che non risolva i problemi. Ma nelle circostanze più faticose, o di dolore, sentiamo di non bastare a noi stessi, percepiamo una dipendenza da altro, un bisogno di vicinanza a cui non può rispondere un altro uomo, che, come me, ha lo stesso bisogno. 

“Coscienti della debolezza di fronte alla potenza del male, chiediamo di mantenerci vigilanti”, recita la liturgia delle Lodi, questa mattina. 

Secondo la sensibilità di ciascuno, dico che, comunque, la preghiera può cambiare il cuore dell’uomo, aprirlo a un orizzonte e a una comprensione diversa nella conoscenza della realtà, alla speranza che anche ciò che appare impossibile diventa possibile. 

Invito allora tutti a recitare un’Ave Maria, perché accogliamo dal figlio di Maria la possibilità della pace che il mondo non sa darsi da sé

Docenti e studenti dell’Alberghiero hanno dato vita a un gesto simile il giorno successivo.