Via dall’Artsakh, il destino degli Armeni

Incontro con la scrittrice Antonia Arslan

lunedì 9 ottobre 2023, nella sede dei Licei

Lunedì 9 ottobre, alle ore 17:30, nell’aula magna della sede centrale dell’Istituto, studenti e docenti hanno avuto la grande occasione di dialogare con Antonia Arslan, scrittrice e traduttrice italiana, di origine armena, che, in collegamento da New York, ha raccontato la drammatica esperienza del suo popolo.

L’incontro ha avuto come oggetto le ultime vicende del popolo armeno nella regione del Nagorno Karabakh, di cui si ha poca contezza anche nell’opinione pubblica. 

L’iniziativa è particolarmente cara al nostro Istituto, che, negli anni passati, ha collaborato con l’autrice per la costruzione di una scuola proprio nella regione duramente colpita in queste settimane. Da anni, infatti, la famosa scrittrice, insieme alla fondazione Christians In Need Foundation (Cinf), sta promuovendo un programma di scambio culturale tra l’Artsakh e l’Italia, per favorire l’educazione dei giovani armeni. Così, nel 2021, ha aperto i battenti l’Istituto professionale “Antonia Arslan” con i suoi corsi per falegnami, cuochi, sarti, parrucchieri e molto altro, i cui insegnanti e allievi sono stati costretti alla fuga nel mese di settembre, insieme ad altri 120.000 armeni della regione.

Antonia Arslan

Antonia Arslan nasce a Padova, nel 1938, da Michele Arslan, anch’egli nato a Padova, da padre armeno e madre italiana. Il nonno paterno, il cui nome era originariamente Yerwant Arslanian, era nato a Kharpert (oggi Harput in Turchia). Scampato al genocidio del suo popolo perpetrato dall’Impero ottomano tra il 1915 e il 1919 e fuggito dal suo paese, nel 1923 mutò il cognome familiare in Arslan.

La Arslan, laureata in archeologia classica e per molti anni professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università della sua città natale, ha riscoperto le proprie origini armene traducendo le opere del grande poeta Daniel Varujan. Dopo aver tradotto e curato un libretto divulgativo sul genocidio (Metz Yeghèrn. Breve storia del genocidio degli armeni, di Claude Mutafian) e una raccolta di testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia (Hushèr. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni), ha seguito e curato l’edizione italiana di moltissimi libri sull’Armenia, la sua cultura, la tragedia del genocidio vista attraverso le voci dei superstiti. Nel 2004 ha, quindi, dato voce alle memorie familiari pubblicando, per Rizzoli, La masseria delle allodole, premiato con moltissimi riconoscimenti, tradotto in 15 lingue e portato sullo schermo nel 2007 dai fratelli Taviani, cui fanno seguito La strada di Smirne (2009) e Il rumore delle perle di legno (2015), anch’essi dedicati alla storia del popolo armeno, e molti altri successi editoriali.