diario dei giorni difficili .29

Giorni difficili, davvero. Giorni difficili, questi. Nel perdurare di questa circostanza, nel ripetersi di giorni spesso uguali a se stessi, ad uno sguardo attento, si disvelano semi di speranza.

Venerdì 3 aprile: assemblea di classe. Sì, a distanza. Dopo più di quattro settimane di scuola a distanza, noi docenti abbiamo proposto ai genitori, seconda media di una scuola statale in Brianza, di incontrarci, su zoom, per un confronto e una condivisione del lavoro svolto sinora. La risposta non era scontata.

Mai come in questa occasione invece, i genitori hanno risposto. Dietro agli schermi, spesso aiutati dai figli ormai competenti nell’uso della piattaforma, mamme e papà. Tanti i genitori che sono comparsi insieme dietro lo schermo. Mai visti tanti papà, accanto alle mamme, in occasione dell’assemblea. Genitori desiderosi di raccontare che i loro figli si sono sentiti accompagnati, guidati in questi giorni complicati. Genitori che hanno posto una domanda educativa significativa: “Cerco di capire quali siano le sfide educative di questo periodo e chiedo un aiuto anche a lei, e a voi, per mantenere una comunicazione autentica tra i ragazzi (un po’ oltre al WhatsApp-gossip o ridicolo). Come continuare in questo contesto a portare avanti il senso dei progetti che erano stati iniziati, per esempio con “stai con me”, il pomeriggio insieme a scuola?“

Questo tempo, così strano e surreale, ci sta costringendo ad andare all’essenziale; è seme di speranza che alla scuola, anche statale (perché il cuore dell’uomo è sempre lo stesso), si possa chiedere apertamente di adempiere al suo compito educativo. È un seme di speranza trovarsi accomunati dallo stesso desiderio di accompagnare questi ragazzi a diventare grandi impegnandosi a raccogliere una rinnovata sfida educativa.

Milena Locati
24 aprile 2020

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