Buongiorno, mi chiamo Francesco Parravicini e sono docente di laboratorio enogastronomico presso l’istituto alberghiero Don Carlo Gnocchi di Carate Brianza. Scrivo queste righe dopo aver partecipato alla presentazione on line del nostro istituto alle scuole medie (1), sull’onda di un entusiasmo che mi spinge a portare la mia esperienza personale in quella che, a suo tempo, è stata la scelta di una scuola e del percorso che ne è direttamente conseguito. La premessa a queste considerazioni è che sono approdato all’istituto Don Carlo Gnocchi al culmine della mia carriera professionale, concludendo un ciclo di proficua collaborazione con una struttura alberghiera a cinque stelle nel ruolo di executive chef, per dedicarmi alla formazione dei futuri professionisti di cucina. Due sono gli aspetti che mi hanno immediatamente colpito di questa scuola: in primo luogo l’estrema serietà e abnegazione con cui ogni singolo studente viene seguito nella propria formazione professionale, unitamente ad un’altrettanta, se non maggiore, profonda attenzione alla sua crescita culturale e personale, non sempre implicita in questo tipo di istituto, che non solo diventa complementare alla formazione professionale ma, anzi, ne eleva il valore; ed in secondo luogo l’impareggiabile opportunità, indisponibile altrove, di provare attraverso il ristorante didattico Saporinmente un’autentica e palpabile esperienza di lavoro che agli occhi dei futuri datori si traduce in un inestimabile valore aggiunto. Per chi, come me, viene direttamente dal mondo del lavoro, è confortante e stimolante annotare quali pregevoli risultati escano da questa fucina. Un’ultima cosa: durante la presentazione ho sentito più volte soffermarsi sull’aspetto della distanza dell’istituto per coloro che arrivano per esempio da Milano: io mi sono trovato per cinque anni a fare il percorso esattamente inverso, da Lissone a Milano, per frequentare l’allora istituto Carlo Porta: l’impegno di coprire distanze importanti certo è grande, ma, alla luce di quanto ho potuto verificare di persona, sono sicuro di poter affermare, oggettivamente, che quel sacrificio è ampiamente ripagato da quanto reso dall’istituto alberghiero Don Carlo Gnocchi.