diario dei giorni difficili .16

Un amico medico mi ha detto: “Sai cosa diceva la scienza quando scoppiava l’epidemia di peste? Restate a casa”.

Come oggi.

Dopo secoli di illuministica laïcité politically correct, la stessa onnipotenza anche oggi: restate a casa.

Così, in fila al supermercato, mi è tornato in mente Giobbe.

Poi il Signore stesso, avvolto da un forte vento, parlò a Giobbe:

‘Chi sei tu?
Perché rendi oscure le mie decisioni con ragionamenti da ignorante?
Invece, da persona matura, prepàrati,
dovrai rispondere alle mie domande. ‘Dov’eri tu quando gettavo le fondamenta della terra?
Rispondi, se hai abbastanza conoscenza.
Lo sai chi ha deciso le sue dimensioni
e ha tracciato i suoi confini? Su che cosa si fonda la terra? Chi ha posto la sua prima pietra? Dov’eri quando le stelle del mattino cantavano in coro e le creature celesti gridavano di gioia? Chi ha racchiuso il mare entro i suoi confini, sin dal suo nascere, quando venne alla luce? Dov’eri quando lo fasciavo con la fitta nebbia, lo vestivo di nuvole, gli fissavo i confini, e lo rinchiudevo entro porte sbarrate? Gli ho detto: ‘Tu arriverai fin qui e non oltre, qui si fermerà l’impeto delle tue onde’. ‘Da che vivi, hai mai comandato lo spuntar del giorno? Hai mai detto all’alba dove apparire, per illuminare tutta la terra?’

Gianmario Gatti
3 aprile 2020

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