Parsifal il gallese
di Andrea Carabelli

Il nuovo spettacolo del laboratorio teatrale degli studenti del “don Gnocchi”

6 ottobre 2022

La storia portata sulla scena è un’esperienza comune a tutti. Dietro la veste medievale di damigelle e cavalieri, per tutti la crescita e l’educazione personale è una condizione esistenziale imprescindibile. Parsifal, rielaborato nel tempo in mille versioni fino a diventare un vero e proprio mito, rappresenta il giovane ancora selvatico e ignaro del mondo, ardente d’intraprendere l’avventura della vita alla ricerca del suo Destino.

Con una drammaturgia di cori e dialoghi tagliata su misura e proposta degli studenti che del corso di teatro, ci siamo rifatti al primo autore, il francese Chrétien de Troyes, che nel 1190 scrisse dell’eroe gallese nell’ultimo suo “romanzo” poetico, Perceval o il racconto del Graal, rimasto incompiuto.

“Tuttavia, nell’opera di Chrétien c’è qualche cosa […] di perfettamente compiuto; è la figura di Perceval. Perceval, dall’infanzia alla maturità: la storia della sua educazione, del suo passaggio graduale […] dagli errori dell’infanzia a quelli della giovinezza, e via via dalla giovinezza a una cosciente e consapevole maturità. Al senso della carità umana e dell’amore di Dio lo spirito di Perceval giunge attraverso amori, errori, dolori, delusioni e rimpianti. Il cuore duro di Perceval, dello splendido e ingenuo ragazzo, si scioglie nel pianto accorato, sull’incosciente e… irrimediabile passato, accanto all’eremita.

A questo punto, Perceval è abbandonato: egli è alla fine, e, in un certo senso, all’inizio del suo cammino. Alla fine dei suoi errori e delle sue ricerche che non hanno condotto a nulla, al principio del suo cammino di uomo cosciente e illuminato, grazie all’amore materno che l’ha protetto nei suoi traviamenti, dall’amore di Dio e dallo spirito di carità. La madre, Gornemant e l’eremita: ecco le tre figure che contano nella vita di Perceval; sono essi i suoi educatori, i suoi protettori […]; ognuno gli porta in dono una sua grande esperienza di dolore, o di vita, o di rinuncia.

E l’amore di Biancofiore? Anch’esso ha il suo peso, e grande, nella vita di Perceval. […] L’amore stesso per la donna non è del tutto avulso dall’amore per la madre. Nell’amore per la donna il fanciullo si fa uomo, e per esso l’uomo ritrova quell’altro amore, sempre vivo in sé, come una fonte inesauribile. La madre è il primo e l’ultimo amore dell’uomo, anche se è colei che si abbandona senza pietà. Con che pena Perceval si era tolto le rozzi vesti tessutegli da lei, con che pianto liberatore e quasi gioioso accoglie le parole dell’eremita, che gli narra come ella sola l’abbia salvato, intercedendo per lui presso Iddio!”

Così descrive l’opera Lorenza Maranini, dell’Università di Milano, riferimento prezioso lungo lo svolgimento del nostro lavoro.

L’ultima azione raccontata dall’autore francese coincide con l’Eucaristia che riceve Parsifal: a noi sembra che in quest’ultimo atto stia il ritrovamento del Graal e il vero compimento del proprio Destino.

Andrea Carabelli

giovedì 6 ottobre 2022

Cineteatro L’Agorà
via A.Colombo 2, Carate Brianza

Lo spettacolo andrà in scena in un’unica serata: giovedì 6 ottobre 2022, nella sala del Cineteatro L’Agorà di Carate Brianza, con ingresso alle ore 20:00 e inizio dello spettacolo alle ore 20:30. Durata prevista dello spettacolo: 80 minuti.

È richiesta la prenotazione attraverso un click su uno dei pulsanti sottostanti per la data corrispondente.