.l’intelligenza del lavoro. Come si usa il mercato del lavoro a proprio vantaggio

il prof. Ichino al “don Gnocchi”

mercoledì 18 novembre 2020

Nella rispettabile storia del “don Gnocchi” si ravvisa già una tradizione d’incontri con la cultura e le istituzioni che negli anni ha visto avvicendarsi importanti studiosi invitati a tenere lezioni ai nostri studenti.

Fra i nomi che illustrano questa tradizione meritano di esser ricordati i seguenti:

> Giancarlo Cesana, ordinario d’Igiene pubblica all’Università di Milano, sul tema della Spesa pubblica sanitaria nella CE; > il grande industriale François Michelin sul Senso del fare impresa e il significato del lavoro; > Paolo Grossi, già Presidente della Corte Costituzionale, su I volti del diritto; > Rosaria Ferrarese, sociologa del diritto, sul tema del Diritto globale; > Luca Antonini, oggi giudice di Corte Costituzionale, su Federalismo e costi standard; > don Stefano Alberto sul Diritto naturale; > infine lo scorso anno, Luciano Violante, magistrato ed ex Presidente della Camera dei Deputati, sulla storia e gli effetti della Costituzione Italiana.

Quest’anno, ha accettato l’invito il prof. Pietro Ichino, che il prossimo 18 novembre interverrà su:

L’intelligenza del lavoro.
Come si usa il mercato del lavoro a proprio vantaggio

Pietro Ichino è ordinario di Diritto del lavoro nell’Università degli Studi di Milano, dove con Marino Regini ha fondato il Dipartimento di Studi del Lavoro e del Welfare, di cui hanno fatto parte giuristi, economisti, sociologi, politologi e psicologi del lavoro.

Di rilievo è stato l’apporto alla vita politica da Senatore per due legislature (2008-2013 e 2013-2018) e da co-fondatore, nel 2007, del Partito Democratico.

Esercita la professione di avvocato dal 1975, sempre esclusivamente in materia di diritto del lavoro. Sul tema del lavoro numerose le sue pubblicazioni di cui menzioniamo la più recente: L’intelligenza del lavoro. Quando sono i lavoratori a scegliersi l’imprenditore, Rizzoli, Milano 2020.

La lezione che proponiamo è attinente ai contenuti disciplinari, serve a far crescere negli studenti la consapevolezza della complessità della realtà politica e sociale e, così, a fornire loro chiavi di lettura e strumenti interpretativi per affrontare i grandi problemi che la realtà, appunto, impone.

Mai accade che formazione ed educazione stiano separate: la conoscenza opera nella coscienza, sempre.

Foto tratta da www.pietroichino.it