diario dei giorni difficili .38

Sono sollevata nel vedere che l’animo della mamma trova ogni giorno un po’ più di pace, nonostante i pensieri restino. I miei fratelli stanno bene, ricominciano (non senza fatica) a pensare ai propri studi e passioni, in lotta come me nella comprensione della propria vocazione.

È stato e continuerà ad essere un periodo di grande prova per tutti noi – insieme e singolarmente.

Eppure, nonostante le difficoltà quotidiane che permangono, nonostante sia presa spesso dall’inquietudine di cui ha parlato domenica Papa Francesco, di una cosa sono certa: che Qualcuno ci ama. E costantemente ogni giorno viene per re-incontrarci. Ho evidenza certa che, nonostante io continui a sentirmi sola, sola non lo sono davvero mai. Spesso il dolore e la rabbia mi rendono cieca: lì mi perdo e testa e cuore non si parlano più, vanno in cortocircuito e tutto diventa nero. Lì il dolore resta tale, la solitudine arriva e mi sento in trappola. Ma se solo ripenso a un messaggio inaspettato, alla mia mamma che con disinvoltura si racconta a delle amiche, alla naturalezza con cui mia sorella scopre un talento e una passione creativa irreprimibile, alla responsabilità con cui mio fratello mi sostiene, a come la vita di mio padre, dall’essere quasi persa, è ritornata a fluire…, caspita, sono spettatrice e protagonista di un miracolo. E le rivoluzioni partono qui, dal piccolo, dal proprio cuore. Ho capito che amo questa luce e vorrei che tutti la vedessero e sentissero con tutta l’evidenza che ne ho ora io. Perché la vita non è sacrificio; il profumo di Paradiso so che si sente anche qui; e come stamattina, accade che, anche se piove, c’è il sole.

Mi scuso per la lunghezza del messaggio, ma desiderio della luce è per me desiderio di verità. E alla domanda sul “come va?” non riesco, in verità, a non rispondere se non così.

Camilla
ex studentessa del don Gnocchi

6 maggio 2020

diario dei giorni difficili