la conoscenza umana

“Nel deserto del mondo si apre una strada, si apre cioè la possibilità di ‘opere’, ma innanzitutto di una opera. ‘Opere’ sono l’espressione dell’umano; ‘opera’ è un umano nuovo, una compagnia umana nuova”.

La citazione, pronunciata da Luigi Giussani a Rimini, l’8 maggio 1982, è una formula che lega in un nesso ben saldo l’aspirazione dell’uomo a fare nella propria persona esperienza di pienezza di vita, di bellezza, di significato, e l’altrettanto forte desiderio umano di dar vita a forme visibili e organizzate di convivenza, ambienti di lavoro interessanti e costruttivi, dove condividere le gioie e le pene.
G. Cesana ne parlava nel corso della festa di fine scuola, il giugno scorso: “Senza scopo, senza senso, la vita non serve a niente, viene buttata via, ed è sbagliato. La scuola introduce a questo senso della vita, però, per fare questo, ha bisogno di un retroterra, di qualcuno che la sostiene. […] L’essere fecondi, l’impegno generativo, è un’opera, una costruzione di umanità.”
Ecco che cosa intendiamo per “bene comune”: un ideale, uno scopo grande, un’ansia di compimento che s’incarna e si realizza in uomini e luoghi precisi, ben identificati.

Nei tempi difficili che attraversiamo, ci sentiamo stretti tra lo Stato – italiano, europeo, mondiale – che ci soffoca e la condizione di meri individui, come tali inevitabilmente soli e sguarniti. È qui che si coglie il valore e, anzi, l’urgenza di opere che siano centro e riferimento di una comunità, di una compagnia che le sostiene e cui gli uomini sentano di appartenere. Luoghi che diano a ciascuno la percezione di un comune destino.

Vogliamo rifletterci e ragionarne a fondo con due cari amici animati dalla stessa passione educativa e costruttiva, i proff. Cesana e Vittadini.
V’invitiamo all’incontro pubblico che faremo il prossimo martedì 23 ottobre all’Auditorium della BCC a Carate.

martedì 23 ottobre
ore 21:00

Auditorium BCC “Il Parco”
viale G. Garibaldi 37
carate brianza